Oscar dei formaggi di Londra: the winner is...Parmigiano Reggiano

Il formaggio celebre in tutto il mondo si aggiudica 38 medaglie ai World Cheese Awards; Parma protagonista con sei aziende

di Andrea Adorni - ilParmense.net

Il suo gusto unico e inimitabile è il ritorno da un lungo viaggio in nove secoli di storia, in una campagna fertile che va dall’Appennino al Po.

Probabilmente è il formaggio più celebre al mondo, consociuto in tutti i continenti per il suo inconfondibile sapore avvolgente. Ma ora lo si può dire a gran voce, è anche il più buono. Il Parmigiano Reggiano, infatti, si è aggiudicato gli Oscar dei formaggi: il World Cheese Awards tenutosi a Londra dal 16 al 19 novembre nel prestigioso Tobacco Dock. Si tratta di una manifestazione che ha coinvolto più di 3 mila formaggi provienienti da oltre 30 paesi del mondo. A valutarli una giuria di 250 esperti - acquirenti internazionali, commercianti, giornalisti e produttori di formaggi - che hanno assegnato una medaglia di bronzo, d’argento o d’oro a seconda del merito. Ogni tavolo, inoltre, aveva la facoltà di assegnare il Super Gold al formaggio migliore del proprio gruppo, fornendo un ulteriore riconoscimento di merito al prodotto in grado di mandare in fibrillazione le papille gustative.

Un folto numero di rapresentanti - 40 caseifici di Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova - ha deciso di partecipare alla sfida sotto una bandiera comune. Così è nata la Nazionale del Parmigiano Reggiano, che è volata al di là del canale della Manica per tentare di aggiudicarsi il premio.  A Londra, la Nazionale del Parmigiano Reggiano ha rappresentato il più importante raggruppamento di caseifici in competizione, un record che non ha precedenti nei 200 anni di storia dei grandi concorsi tra formaggi, decollati con le Esposizioni universali dell'Ottocento. "È una partecipazione - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli - di cui siamo particolarmente orgogliosi, perché sottolinea la capacità dei nostri caseifici di fare sistema e di cimentarsi a livello internazionale puntando, ancora una volta, sulla qualità". I testimonial erano così suddivisi: 11 casefici parmensi, 7 modenesi, 3 mantovani e 1 bolognese.

Ogni giorno, il latte della mungitura serale viene lasciato riposare sino al mattino in ampie vasche, nelle quali affiora spontaneamente la parte grassa, destinata alla produzione di burro. Una volta che il latte caglia lo si mette sul fuoco a 55 gradi. Dopo quasi un'ora la massa si uniforma e viene inserita nell'apposita fascera dal casaro. Qui prenderà la tipica forma del Parmigiano Reggiano.

La Nazionale ha portato in Italia un successo di grande prestigio, riuscendo ad accapararsi 38 medaglie totali, così suddivise: 3 Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 11 medaglie d’oro16 d’argento e 8 di bronzo. Di queste sono bene 9 le medaglie conquistate da sei caseifici di Parma su undici, tra cui anche uno dei tre Super Gold complessivi assegnati al Parmigiano Reggiano. Ad entrare in classifica queste aziende: il Caseificio “La Traversetolese“ con un oro e l'unico Super Gold parmense; il Caseificio Aziendale "F.lli Boldini" con un bronzo; il Caseificio Sociale di Urzano con un oro; il Caseificio Sociale Palazzo con un bronzo; la Società Agricola "Giansanti" con un bronzo e un argento; la Latteria Sociale "Santo Stefano" con due argenti. Dalla categoria dei formaggi stagionati per più di 30 mesi - l’unica con un’età così elevata per un formaggio – sono giunti il 50% dei riconoscimenti, mentre il restante bottino di medaglie è giunto dalle stagionature 24 e 18 mesi. Nella finalissima è stato il Caseificio S. Pietro di Valestra a partecipare, ottenendo il quinto posto assoluto tra i formaggi migliori del mondo.

"Abbiamo in Italia una Nazionale che vince ed è quella del Parmigiano Reggiano – ha commentato da Londra Guglielmo Garagnani, vicepresidente vicario del Consorzio Parmigiano Reggiano – partecipare e vincere, come fa il Parmigiano Reggiano, significa dare valore al sistema tutto in un mercato, come quello dei formaggi, che è in crescita. A tutti i caseifici vanno i nostri complimenti e la nostra gratitudine, perché hanno saputo affermare in gruppo i primati che appartengono al sistema del Parmigiano Reggiano. A Londra sono testimoni dei valori che legano il nostro prodotto al e ogni giorno impegnano migliaia di allevatori e centinaia di caseifici artigianali nella ricerca di sempre più elevati livelli qualitativi".

Le medaglie nel dettaglio

SUPER GOLD:

S. Pietro di Valestra (Reggio Emilia)
4 Madonne (Modena)
La Traversetolese (Parma)

REGGIO EMILIA:

Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro (oltre 30 mesi)
Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, argento (24 mesi)
Caseificio Milanello - Terre di Canossa, oro (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Sociale Castellazzo, tre bronzi (18, 24, oltre 30 mesi)
Caseificio sociale Minozzo, argento (18 mesi) e bronzo (24 mesi)
Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale di Migliara, argento (oltre 30 mesi)
Latteria La Grande, argento (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale Barchessone, oro (18 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Roncadella, argento (18 mesi)
Latteria sociale San Giorgio, oro (oltre 30 mesi)
Latteria San Giovanni di Querciola, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale San Pietro – Valestra, oro (oltre 30 mesi) e supergold

PARMA:

Caseificio aziendale Fratelli Boldini, bronzo (24 mesi)
Caseificio La Traversetolese, oro (oltre 30 mesi) e supergold
Caseificio Sociale di Urzano, oro (18 mesi)
Caseificio Sociale Palazzo, bronzo (oltre 30 mesi)
Società Agricola Giansanti, bronzo (24 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Santo Stefano, due argenti (24 mesi e oltre 30 mesi)

MODENA:

4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro (24 mesi) e supergold
Caseificio Dismano, argento (18 mesi)
Latteria di Campogalliano, argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Razionale Novese, argento (24 mesi)

MANTOVA:

Latteria Agricola Venera Vecchia, bronzo (18 mesi), argento (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Latteria sociale Gonfo, argento (24 mesi), oro (oltre 30 mesi)

Fin dal medioevo, quando i monaci benedettini avviarono la produzione di questo formaggio destinato ad una lunga stagionatura, l’uomo ha solo unito le sue mani alla natura, lasciandola intatta e migliorando esclusivamente ciò che dall’uomo dipendeva.

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