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Alma Story
La Scuola internazionale di cucina italiana è a Colorno
A pochi chilometri da Parma, nella storica cornice della Reggia di Colorno, sorge ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Dal primo corso nel 2004, è diventata con il passare del tempo una istituzione nel mondo della formazione di chef, pasticcieri, sommelier, manager della ristorazione e panificatori, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’eccellenza italiana in tutto il mondo. Ma come è nata l’idea di questo luogo e perché i suoi corsi sono unici?
Tutto parte come detto nei primi anni 2000, con l’idea dell’allora Presidente della Provincia di Parma Andrea Borri, che individua la Reggia di Colorno come luogo ideale per la creazione di una scuola di cucina. I motivi sono fondamentalmente due: la necessità di dare nuova vita al Palazzo, rianimandolo e dandogli una nuova visibilità, e la sua posizione, nel cuore della Food Valley, un territorio dove storia e cibo si fondono creando un legame indissolubile.
Il progetto ALMA non avrebbe però visto la luce senza una figura simbolo dell’alta ristorazione italiana, probabilmente una delle personalità più influenti nel panorama enogastronomico: il Maestro Gualtiero Marchesi. Nominato Rettore nel 2002 e rimasto in carica per 15 anni, Marchesi ha messo anima e corpo nella scuola, circondandosi di grandi professionisti capaci di trasferire la loro esperienza agli studenti e di insegnare loro prima di tutto la storia e la cultura della gastronomia
italiana. Le lezioni più teoriche si affiancano anche a laboratori, showcooking e stage in ristoranti stellati, al termine dei quali gli studenti sono pronti per entrare ed affermarsi nel mondo della ristorazione. Al termine del Rettorato del Maestro Marchesi, la guida della Scuola è stata affidata ad un Comitato Scientifico formato da grandi professionisti dei rispettivi settori, che sono andati via via aumentando nel corso del tempo: Paolo Lopriore (Cucina), Davide Comaschi (Pasticceria), Ezio Marinato (Panificazione), Mariella Organi (Ospitalità), Andrea Grignaffini (Mondo dell’alta ristorazione) e Davide Rampello (Cultura). La missione di ALMA è dunque quella di formare la nuova generazione di professionisti e prepararla alle sfide della ristorazione del futuro: sostenibilità, sovranità alimentare, stili di consumo. I valori di onestà, entusiasmo, iniziativa, rispetto, salute, sicurezza ed efficienza guidano il lavoro della Scuola e sono la base su cui si fondano tutte le attività di professionisti e studenti.
Il fatto che ALMA sia una grande occasione per apprendere e per costruire un futuro nel mondo della cucina, è testimoniato anche dai tanti diplomati che usciti dalla Scuola hanno intrapreso un proprio percorso ricco di successi. Un esempio noto è sicuramente quello della chef Chiara Pavan, recentemente apparsa anche a Masterchef, diplomata del Corso Superiore di Cucina e oggi detentrice di una Stella Michelin e di una Stella Verde Michelin (riconoscimento per chi nella propria cucina ha un’attenzione particolare verso la sostenibilità ambientale). La chef Pavan, in un’intervista rilasciata a lacucinaitaliana.it ha spiegato così il suo legame con la sostenibilità, riassumendo perfettamente la visione che ALMA porta avanti: «Sostenibilità significa per me cercare di fare qualcosa di concreto. Ho bandito la plastica. Poi niente cotture sottovuoto, ma lente essiccazioni, così ottimizziamo i forni, perennemente accesi. Prediligo prodotti il più possibile stagionali e locali, ma si tratta anche di una sostenibilità sociale».
Un altro esempio di come ALMA aiuti i ragazzi ad inserirsi nel mondo dell’alta ristorazione è sicuramente Salvatore Galati, oggi chef presso Villa Crespi, lo storico ristorante di Antonino Cannavacciuolo. Lui parla della sua esperienza a Colorno così: «Decido di iscrivermi ad ALMA per accrescere il mio bagaglio culturale. Inoltre, preso da una forte fame di crescita e sperimentazione, ritenevo che ALMA potesse immettermi in un mondo nuovo, il mondo dei grandi ristoranti rinomati. Avendo diciotto anni, ho visto in ALMA un ottimo trampolino di lancio per il futuro. Dopo essermi diplomato, ho svolto uno stage di 6 mesi a Villa Crespi, dallo chef Antonino Cannavacciuolo. Da allora fino ad oggi, quindi per quasi tre anni, sono ancora qui».
ALMA è dunque un’eccellenza internazionale di cui andare fieri: porta in alto la cucina e le tradizioni italiane, formando la nuova generazione di ristoratori. Il fatto che sia
ospitata in una storica reggia non fa altro che aumentare lo spessore della sua offerta permettendo di arricchire ancor di più la storia centenaria di questo luogo e la vita di chi decide di passare qui parte del proprio percorso di studi