Il carattere (tipografico) di Parma

Il nuovo Museo Bodoni

Emanuela Turzillo

 

Parma è la classica città che non ti aspetti, un posto in cui non immagineresti mai quante cose potresti scoprire. Piena di cultura, è la città in cui hanno vissuto molti personaggi che hanno fatto la storia e, in verità, chi ci vive ora non sa apprezzarla abbastanza.

Tra i vari patrimoni culturali, una figura che ha contribuito sotto quest’aspetto è Giambattista Bodoni. L’incisore, tipografo e stampatore di origini Piemontesi ha passato quasi tutta la sua vita al servizio della Stamperia Reale di Parma, sotto il governo dei Borbone, rendendo la città il fulcro della stampa dell’epoca. In quel periodo in molti accorrevano nel ducato per visitare la stamperia allestita dal Bodoni e, tuttora, i turisti che vengono a Parma non possono non visitare il Museo a lui dedicato .

Grazie ad uno stanziamento del Ministero della Cultura di circa 760 mila euro, a fine Novembre 2022, è stato inaugurato il nuovo Museo Bodoniano, locato all’interno del complesso della Pilotta. Esso è stato completamente riqualificato, la novità è proprio la nuova veste che i curatori hanno scelto per mostrare le grandi opere ereditate dal tipografo.

Mentre il vecchio museo si presentava sotto antiche spoglie, richiamando il vecchio allestimento della stamperia, in questa nuova rivisitazione la parola d’ordine è la modernizzazione. A partire dalle pareti color verde salvia, molto suggestive, al tavolo interattivo presente alla fine della mostra, l’aspetto dell’esposizione racchiude il perfetto mix tra avanguardia e giusto richiamo al passato. Sono state mantenute, infatti, le vecchie teche in legno, che racchiudono gli strumenti necessari per la realizzazione dei processi creativi e produttivi dei capolavori del Bodoni. La mostra parte con la fedele ricostruzione del vecchio torchio tipografico, fondamentale nelle vecchie metodologie di stampa.

Un ingresso di grande impatto introduce, quindi, il visitatore nel processo di prefabbricazione del libro: la creazione delle matrici, dei punzoni, lime, pialle e cucchiaini che portano alla realizzazione degli eleganti caratteri bodoniani. In seguito si possono osservare tutti gli strumenti necessari per la stampa, per un totale di circa 80.000 pezzi.

L’esposizione si conclude con la messa in mostra , nell’apposita libreria, delle migliori edizioni dello stampatore, un corredo di libri rarissimi studiati e rilegati con estrema cura. In questa area c’è l’interessante e lungimirante creazione del tavolo touch screen attraverso il quale lo spettatore possa sfogliare con le proprie mani la copia virtuale dei libri presenti in vetrina. Questo permette di osservare in prima persona il risultato di anni di ricerca estetica di caratteri armoniosi, neo-classici e leggibili che contraddistinguono i libri della collezione, ritenuti dalla storia della stampa dei veri e propri capolavori.

Se lo storico Museo Bodoniano non fosse abbastanza per attirare l’attenzione del pubblico parmigiano, e non solo, allora bisognerebbe anche citare alcune altre

sezioni all’interno del complesso della Pilotta, come la caratteristica Biblioteca Palatina, l’affascinante Teatro Farnese e la galleria Farnese ad esso collegata. Ricca di varie sale che vanno dal cinquecento all’ottocento, all’interno si essa si possono ammirare opere di artisti forse meno famosi, ma anche di grandi Maestri. Per citarne due: Leonardo Da Vinci e Antonio Canova.

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Credits fotografici
Giovanni Hänninen

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